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Donne simbolo di libertà: la storia di Aung San Suu Kyi

Sembrerà strano leggere su questo sito, la storia di una donna che con lo sport a poco a che vedere. Il punto è che, spesso, vi ho parlato nel #motivationalmonday di quanto l’ambizione e la costanza formino le grandi persone. Aung San Suu Kyi ne è un grande esempio. Il messaggio che cerco di trasmettervi giornalmente attraverso lo sport e la buona alimentazione, può essere palesarsi in diverse forme: l’impegno e la dedizione portano a raggiungere i propri obiettivi, fino a diventare un simbolo di libertà per il tuo paese.

Biografia di aung san suu kyi

Daw Aung San Suu Kyi, leader democratico birmano e premio Nobel per la pace, è una figura di fama mondiale che simboleggia la lotta del popolo birmano per la libertà. È nata nel 1945, figlia dell’eroe dell’indipendenza della Birmania, il generale Aung San, assassinato quando aveva due anni.

Aung San Suu Kyi ha studiato in Birmania, India e Regno Unito. Dopo aver vissuto per molti anni a Oxford, è tornata in Birmania nel 1988 per allattare la madre morente. Ben presto si è impegnata nella rivolta democratica nazionale del paese, che il regime militare ha represso con la forza bruta. È stata una figura chiave nella formazione di un nuovo partito a favore della democrazia, la National League for Democracy (NLD).

La vita politica e la detenzione

In qualità di Segretario Generale della NLD, ha tenuto numerosi discorsi chiedendo libertà e democrazia. Il suo partito ha vinto le elezioni generali del 1990 con una vittoria schiacciante, ma non le è stato permesso di prendere il potere. La stessa Aung San Suu Kyi è stata posta agli arresti domiciliari nel 1989 e ha trascorso quindici dei successivi vent’anni in detenzione.
Aung San Suu Kyi è stata insignita del Premio Nobel per la pace nel 1991 ed è stata finalmente rilasciata dagli arresti domiciliari nel 2010.
Nel maggio 2011, ha avuto un dialogo con gli studenti, il personale e gli ex alunni della HKU attraverso una trasmissione televisiva in tempo reale come relatore della serie Centenary Distinguished Lecture.

In riconoscimento del suo impegno nella lotta non violenta per la democrazia e i diritti umani, ha anche ricevuto il titolo di Dottore in Giurisprudenzahonoris causa.

Ho scelto proprio lei per l’appuntamento di questo mese perché nei giorni scorsi, in Birmania, è cominciato il processo contro di lei, agli arresti domiciliari dal 1 febbraio, giorno in cui l’esercito del Myanmar ha preso il potere nel paese con un colpo di stato.